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Piano salva squali

E' pronto il piano d'azione nazionale per salvare qli squali.
L'Icram (Istituto per la ricerca sul mare) ha consegnato il suo programma salva-squali che riguarda 75 specie tra squali, razze e chimere, cioe' i pesci cartilaginei, che nuotano nelle acque italiane e che costituiscono l'11% del numero totale di specie ittiche presenti.

Il progetto consiste nella creazione di un sito on line dedicato alla mappatura delle specie e in un'analisi dell'impatto della pesca sportiva per arrivare a una vera guida di riconoscimento delle singole specie.
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Meduse per le cellule

Una ricerca del Cnr rivela che una proteina derivata dalla medusa puo' essere usata come marcatore visivo per scovare difetti all'interno delle cellule.
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La proteina fluorescente verde (Gfp) presente nella Aequorea victoria, medusa che abita nelle acque profonde del Pacifico, offre parecchi vantaggi per facile visibilita', biocompatibilita' e la possibilita' di farne un vero e proprio sensore, che reagisca all'ambiente inviando segnali misurabili all'esterno.
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Il grandissimo potenziale in campo biomedico aperto per queste ricerche su proteine sensori (nanomedicina) riguarda, oltre alla diagnostica, anche il campo terapeutico come lo sviluppo dei "profarmaci".
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Telescopio marino

Analizzando antichi sedimenti oceanici sono state trovate tracce dell'esplosione galattica di una supernova avvenuta nel Pleistocene, che potrebbe avere influito sullo sviluppo successivo della vita sulla terra.

Secondo un ricercatore dell'Universita' dell'Illinois (Usa) la supernova esplosa si sarebbe trovata a una distanza di centinaia di anni luce dal nostro pianeta, ma la radiazione potrebbe avere indebolito la protezione dell'atmosfera terrestre, esponendo gli organismi ai raggi ultravioletti del sole e provocandone un picco di estinzione.
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Elettricità dalle onde

Il percorso verso le fonti rinnovabili è inarrestabile. E anche il Portogallo non perde tempo: sul suo territorio, e precisamente ad Agucadoura, in provincia di Lisbona, è nato il primo impianto di energia elettrica prodotta dal movimento delle onde marine. L'installazione fornirà corrente a duemila famiglie.

Il progetto di nuova concezione, consiste in un "serpentoni" d'acciaio costruiti dalla società scozzese Ocean power delivery (Opd). Ogni impianto di questo tipo, giurano da Edimburgo, è in grado di far risparmiare emissioni per seimila tonnellate di anidride carbonica ogni anno.

L'installazione, realizzata a qualche miglio dalla costa di Agucadoura, una città situata a nord della capitale portoghese, è composto da "Pelamis p-750", ovvero "serpentoni" di forma cilindrica lunghi circa cento metri e ancorati al fondale.

I "tubi" sono composti da sezioni cilindriche collegate tra loro attraverso giunti. Grazie al moto delle onde, l'olio ad altissima pressione contenuto nei tubi viene spinto verso dei motori. Questi, a loro volta, attivano dei generatori di energia elettrica. Un'istallazione in grado di produrre 30 MW di energia occupa solo un chilometro quadrato d'oceano ed è in grado di sopperire al fabbisogno energetico di 30mila case.

Un Pelamis è lungo quanto cinque carrozze di treno (150 metri circa) e ha un diametro di 3,5 metri. Quelli installati in Portogallo sono per ora due contro i 30 previsti. La corrente prodotta coprirà il fabbisogno energetico di ben duemila famiglie. L'Ocean power delivery tuttavia assicura che in futuro l'impianto sarà dotato di un centinaio di Pelamis. A quel punto luce e corrente arriveranno a 350mila case.

La forza delle onde potrebbe essere una delle fonti di energia del futuro, anche per i costi ridotti. Come dice Max Carcas, direttore della "Pelamis wave power", casa costruttrice dei medesimi macchinari "i costi diminuiscono del 15 per cento ogni qual volta in un impianto sono aggiunti due Pelamis".

Fonte: Scienze.tv
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Palloni utili

L'ultima strategia in materia di ambiente e' quella di rilasciare in mare palloni biodegradabili per tracciare il corso delle correnti e, con esse, il tragitto e la posizione dei rifiuti. La regione Liguria ha deciso di immettere, alle foci dei fiumi e nei siti marini del Goldo del Tigullio e del Golfo del Paradiso, 150 sfere ecologiche per seguire e scovare l'inquinamento delle sue acque.
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Il progetto e' stato illustrato al 47 salone nautico di Genova.
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L'operazione si concludera' la prossima primavera e coinvolgera' i marina di Sestri Levante, Santa Margherita Ligure, Imperia e Sanremo.
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Coast Day: la settimana delle coste sarde

Parte la settimana delle coste sarde, dal 21 al 27 ottobre in tutta l'Isola si svolgerà una serie di iniziative per valorizzare e soprattutto spiegare come l'ambiente marino costiero, sardo e dell'intero Mediterraneo, può e deve essere tutelato.

Decine di appuntamenti si terranno negli splendidi scenari delle Aree marine protette e nella Manifattura Tabacchi di Cagliari.

La Regione Sardegna, l'International Marine Center Onlus, in collaborazione con il Comune di Cagliari, promuovono l'evento, unico appuntamento italiano inserito nel Coast Day 2007, prima Giornata internazionale della costa che si celebra il 24 ottobre in tutto il Mediterraneo.

Questo avvenimento rientra in una campagna internazionale per la protezione e la conservazione delle coste finanziata dal programma Smap dell'Unione Europea (Short and Medium-term Priority Environmental Action Programme) e dal progetto Metap della Banca Mondiale (Mediterranean Environmental Technical Assistance Program). Il Pap/Rac (Priority Action Programme/Regional Activity Centre), è l'agenzia delle Nazioni Unite individuata come coordinatore delle attività.

Ed è proprio l'organismo Onu, com'è noto, ad aver designato il 27 marzo scorso il presidente della Regione, Renato Soru, "Ambasciatore delle Coste" allo scopo, si legge nelle motivazioni del riconoscimento, di "appoggiare le recenti iniziative della Sardegna nel campo della gestione e della pianificazione delle zone costiere - in particolare il Piano paesaggistico regionale, la Conservatoria delle coste e il Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile - ma anche promuovere la vostra esperienza in tutto il Mediterraneo".

La Sardegna è il partner italiano che, insieme ad Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Siria, Tunisia, Turchia e sponda occidentale della Striscia di Gaza, promuoverà il Coast Day 2007.

A partire da domenica 21 sino al 25, le sei Aree marine protette dell'Isola (Penisola del Sinis, Capo Carbonara, Tavolara, Capo Caccia, Asinara e La Maddalena), proporranno un fitto programma di iniziative che comprende attività di salvaguardia, escursioni, corsi gratuiti di sport acquatici, divulgazione e animazione.

Dal 26 al 27 il centro dell'evento si sposta a Cagliari, alla Manifattura Tabacchi, dove si terranno tavole rotonde, workshop, esposizioni, spettacoli. Il tutto all'insegna dello sviluppo e del turismo sostenibile. Agli incontri cagliaritani è prevista la partecipazione del ministro dell'Ambiente algerino, Cherif Rahmani, del direttore del settore aree protette dell'Agenzia ambientale egiziana, Moustafa Fouda, del direttore del Pap/Rac, Ivica Trumbic. Ma anche di scienziati, scrittori, urbanisti e ricercatori di fama internazionale.

Alla Manifattura saranno allestiti Internet point, presentazioni multimediali delle Aree marine protette, esposizioni per i workshop, sale concerti nel grande magazzino di stoccaggio, dove si esibirà il suonatore di liuto tunisino, Anouar Brahem, e si terrà lo spettacolo "Etnika". Nel locale delle officine ci sarà un ristorante gestito dai pescatori di Cabras a cura dell'International Marine Center. Chiude la settimana, una regata velica dei piccoli allievi dello Yacht Club cagliaritano a Marina Piccola.

La settimana delle coste sarde è un evento a emissioni zero. La produzione di anidride carbonica sarà azzerata grazie all'intervento della società Azzero CO2. Per neutralizzare l'inquinamento si provvederà all'acquisto di 36 crediti di emissione sul mercato volontario, ovvero alla piantumazione di 30 alberi.

Per le attività di ristorazione e del bar saranno utilizzati prodotti in Mater-Bi Novamont, bioplastica interamente biodegradabile che sarà poi smaltita insieme all'umido.
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Vongole Spie

Puo' bastare un esercito di vongole per verificare lo stato di salute del mare, al posto di elaborate indagini chimiche.

La presenza sui fondali di questi piccoli animali, infatti, garantisce l'assenza di inquinamento.
Lo ha affermato l'Ismar (Istituto di scienze marine del Cnr), sperimentando il cosidetto "indice biotico", che evidenzia gli effetti dell'inquinamento su organismi di piccole dimensioni.
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Stenelle Malate

Una nuova epidemia di morvillivirus sta uccidendo con molta probabilita' i delfini della specie stenella striata (stenella coeruleoalba).

La malattia e' un virus simile al cimurro dei cani. Nel 1990 si era verificata un'epidemia per lo stesso virus. Molto estesa, aveva raggiunto le coste italiane decimando l'intera popolazione mediterranea.
Come nell'episodio precedente gli animali sono spesso denutriti, con parassiti esterni.
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Musei Marittimi in rete

Per la prima volta nella storia 50 musei marittimi si sono uniti, per rafforzare la tutela e la fruizione delle risorse storico-naturalistiche del Mediterraneo, nella Rete dei musei del mare.
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Grazie al contributo dei partner e' stata realizzata la mostra itinerante "Le vie del mare", che tocchera' dieci tappe, fino ad aprile del 2008, con l'obiettivo di sintetizzare la storia del Mediterraneo e di sensibilizzare sulla sua salvaguardia e sulla necessita' di una gestione intelligente del patrimonio culturale da parte dei Paesi rivieraschi.
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Un Arcipelago di Meraviglie

Un possente soffio alto almeno 5 metri e poi un altro e un altro ancora…

Così nella serata del 17 luglio, ad un ritmo lento, tre Balenottere comuni attraversavano il tratto di mare tra la costa a sud dell’isola di Spargi e l’isola di La Maddalena.
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Tre esemplari bellissimi nuotavano tra le barche dei diportisti che, rientrando dopo una giornata di mare, assistevano ad un incontro inaspettato e straordinario. Appartenenti al sottordine dei Mysticeti, le Balenottere comuni, nel periodo compreso tra la seconda metà di giugno e la fine luglio, si spingono nelle acque interne del nostro Arcipelago, per poi ritornare nel loro ambiente, quello pelagico. Con un ritmo regolare e velocità costante le balene hanno nuotato tra le barche fino alla punta nord dell’isola della Presa, regalando ai visitatori dell’Arcipelago uno spettacolo davvero entusiasmante.
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Gli esemplari sono stati seguiti dai ricercatori dell’Ente Parco e del Centro Ricerca Delfini di Caprera, che insieme alla Capitaneria di Porto di La Maddalena hanno monitorato gli animali affinché raggiungessero batimetrie più elevate ed hanno vigilato allo scopo di evitare che il traffico nautico presente nel tratto di mare interessato causasse loro problemi.
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La Balenottera comune è uno degli animali più grandi presenti sul pianeta; presente regolarmente nell’area ligure provenzale, è un ospite occasionale di queste acque. Nuotatore eccezionale, capace di percorrere lunghe distanze, può raggiungere dimensioni di oltre 20 metri.
Nel Mediterraneo la sua dieta è basata principalmente su crostacei eufausiacei appartenenti alla specie Meganyctiphanes norvegica, includendo anche sardine e piccoli pesci azzurri.
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L’abbondanza di pesce pelagico presente nel nostro mare in questi giorni potrebbe essere una delle motivazioni che le ha spinte a visitare queste acque, regalando all’Arcipelago una serata speciale, Arcipelago che ancora una volta ci stupisce per le sue bellezze naturalistiche.
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Fonte: LaMaddalenapark.it
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