
Il progetto di nuova concezione, consiste in un "serpentoni" d'acciaio costruiti dalla società scozzese Ocean power delivery (Opd). Ogni impianto di questo tipo, giurano da Edimburgo, è in grado di far risparmiare emissioni per seimila tonnellate di anidride carbonica ogni anno.
L'installazione, realizzata a qualche miglio dalla costa di Agucadoura, una città situata a nord della capitale portoghese, è composto da "Pelamis p-750", ovvero "serpentoni" di forma cilindrica lunghi circa cento metri e ancorati al fondale.
I "tubi" sono composti da sezioni cilindriche collegate tra loro attraverso giunti. Grazie al moto delle onde, l'olio ad altissima pressione contenuto nei tubi viene spinto verso dei motori. Questi, a loro volta, attivano dei generatori di energia elettrica. Un'istallazione in grado di produrre 30 MW di energia occupa solo un chilometro quadrato d'oceano ed è in grado di sopperire al fabbisogno energetico di 30mila case.
Un Pelamis è lungo quanto cinque carrozze di treno (150 metri circa) e ha un diametro di 3,5 metri. Quelli installati in Portogallo sono per ora due contro i 30 previsti. La corrente prodotta coprirà il fabbisogno energetico di ben duemila famiglie. L'Ocean power delivery tuttavia assicura che in futuro l'impianto sarà dotato di un centinaio di Pelamis. A quel punto luce e corrente arriveranno a 350mila case.
La forza delle onde potrebbe essere una delle fonti di energia del futuro, anche per i costi ridotti. Come dice Max Carcas, direttore della "Pelamis wave power", casa costruttrice dei medesimi macchinari "i costi diminuiscono del 15 per cento ogni qual volta in un impianto sono aggiunti due Pelamis".
Fonte: Scienze.tv
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