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I pesci sanno 'contare'













I Gambusia Holbrooki, pesciolini di circa 5 centimetri di origine nord-americana ghiotti di larve di zanzare e importati in Europa nei primi del '900 proprio per combattere la malaria, e presenti in laguna di Venezia, sarebbero in grado, a modo loro, di 'contare'.

Il dato emerge dalle ricerche, coordinate dal prof. Angelo Bisazza, dell'Universita' di Padova, ed effettuate da Christian Agrillo, dottorando del Dipartimento di Psicologia Generale. La capacita' contabile si limiterebbe comunque a privilegiare tra due gruppi quello nettamente piu' numeroso e rientrerebbe in quelle che vengono definite scelte spontanee comuni a molte altre specie animali. Questi pesci, per trovare riparo dai predatori, tendono a formare gruppi numerosi.

Attraverso esperimenti di laboratorio si e' notato come, mettendo un pesce da un lato di una vasca e ponendo dall'altro lato gruppi di pesci di numeri diversi, il pesce 'solitario' riconosce il gruppo piu' numeroso e tende ad aggregarsi a questo''. Questo avviene quando il pesce deve scegliere tra gruppi di due o tre, o di tre o quattro. Quando pero', davanti al pesce, stanno gruppi di cinque o sei pesci, il 'solitario' non riesce ad individuare il gruppo piu' numeroso. Per questo si dice che la loro capacita' di 'contare' arriva fino a quattro. E' capace di farlo, invece, se la differenza numerica tra i due gruppi e' molto accentuata, come nel caso abbia da scegliere tra un gruppo di otto e uno di 16 pesci. Le ricerche, secondo i ricercatori, portano a considerare che i pesci utilizzano una sorta di 'accumulatore' interno per individuare il gruppo piu' numeroso, ovvero stimano la quantita' di area che il gruppo occupa''
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Squali sempre più in pericolo















L'allarme per la sopravvivenza degli squali arriva dal congresso della Società Americana per l'avanzamento della Scienza (Aaas) in corso a Boston dove sono stati presentati i più recenti studi sullo stato di salute del grande predatore dei mari.
Compresa una sorprendente ricerca che dimostra come nel loro scorrazzare sott'acqua questi animali abbiano abitudini molto radicate che li fanno assomigliare agli automobilisti, con percorsi e punti sosta ricorrenti.
Tra le specie più a rischio di estinzione il martello e il tigre, declinate del 95%.

Una delle soluzioni auspicabili nel tentativo di salvaguardare questi maestosi animali è la creazione di nuove aree marine protette, soprattutto in quei luoghi che gli squali utilizzano come delle "autostrade subacquee". Nei loro spostamenti, hanno stabilito diversi studi, non si muovono infatti a caso cercando le prede, ma seguono sempre le stesse rotte, che sono però anche quelle più minacciate dalla pesca selvaggia che negli ultimi decenni ha decimato diverse specie.
Inoltre i ricercatori dell'università della california di David, seguendo con dispositivi Gps gli spostamenti nel Pacifico Orientale degli squali martello, hanno individuato che la rotta seguita dagli animali tra il Messico e l'Ecuador è costellata di "aree di sosta", di solito in prossimità di isole. "Non sono dispersi negli oceani ma si raccolgono in alcune 'autostrade' che attraversano punti precisi - spiega Peter Klimley, che ha guidato lo studio - quindi per salvarli occorre rinforzare le riserve intorno a queste aree e sostituire la pesca con altre attività, ad esempio il turismo".
Una conferma indiretta della validità di questa ricerca arriva da un altro studio dell'università americana di Stanford sugli squali bianchi che giunge a conclusioni analoghe. In inverno, hanno accertato gli scienziati, gli esemplari adulti lasciano le zone della California centrale dove si riproducono e vanno a cercare acque più calde a Sud. Lungo questa rotta è stata individuata una zona, vicino alle Hawaii, talmente frequentata che i ricercatori l'hanno chiamata The white shark cafe.
"Lo abbiamo chiamato cafe perché non siamo ancora certi se gli squali frequentino l'area per nutrirsi oppure solo per incontrarsi", spiega Salvador Jorgensen, che ha guidato lo studio. "Una volta che hanno lasciato l'area - aggiunge - i pesci ritornano ogni anno esattamente nello stesso punto". Creare riserve marine in aree simili non è però l'unica misura da prendere per mettere gli squali fuori pericolo. Un altro intervento suggerito dagli esperti è la restrizione della pesca a quote definite con criteri scientifici alla costituzione di aree protette.
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Campagna "M'illumino di meno"



















Luci spente all'unisono ai quattro angoli dello stivale e nelle grandi capitali europee per "M'illumino di meno", la campagna internazionale all'insegna del risparmio energetico lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue. Contando solo l'Italia, Terna alle 18 ha registrato un taglio di energia di 400 Megawatt, pari al consumo di circa 7 milioni di lampadine. Segno che la campagna ha centrato l'obiettivo anche nel 2008, con 100 megawatt risparmiati in più rispetto all'edizione 2007. Il buio è sceso al Colosseo come in cima alla Tour Eiffel, sulla ruota panoramica del Prater di Vienna e nel Foreign Office di Londra, oltre al ministero dell'Ambiente di Dublino, sul Duomo di Milano e a Piazza San Marco a Venezia.

Black out volontario anche per il Castello di Edimburgo, città gemellata dal '94 con Kyoto, la patria del Protocollo salva-clima che festeggia l'entrata in vigore avvenuta il 16 febbraio 2005. Luci spente anche per la storica collina di Likavettos, l'altura di Atene che supera in altezza l'Acropoli sulla quale sorge il Partenone. A dare il patrocinio dell'edizione 2008 il Parlamento europeo, la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell'Ambiente. A girare gli interruttori oltre ad Europarlamento e ministero anche 12 ambasciate a Roma: Austria, Bulgaria, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Irlanda, Portogallo, Svezia, Ungheria, Slovenia, Germania e Gran Bretagna, che annovera fra i sostenitori dell'iniziativa il Principe Carlo d'Inghilterra. Tutti insieme con un gesto simbolico in aiuto del Pianeta, alle prese con i mutamenti climatici e soffocato dai gas serra.

Black out volontario in Italia per oltre 500 comuni, palazzi della politica nazionale (Quirinale, Camera e Senato), gli uffici dei Verdi e la sede nazionale del Pd, supermercati (70 Ipercoop), le 20 sedi del Demanio, Mc Donald's che propone una cena a lume di candela, tutte le sedi Ikea e il gruppo Coin. Adesione anche da parte dell'Enea, che ha calcolato un risparmio fino a 10 mila kWh spegnendo le luci delle stanze alla fine del lavoro e tutti gli stand by. Nella Capitale dalle 18 alle 18.30 sono stati spenti Colosseo, fontana di Trevi e Pantheon in un eco-gemellaggio con la Tour Eiffel e altri otto monumenti parigini. Mentre le Acli hanno messo sul sito internet "lo scontatore elettrico" per quantificare il risparmio energetico degli elettrodomestici. La mobilitazione internazionale ha coinvolto anche la Repubblica di Malta, il Principato di Andorra, Barcellona, Palma di Maiorca, Lubiana e altre decine di piccole città della Germania, come Tuebingen, della Spagna come Tarragona o come Chester in Inghilterra, Hargarita in Romania e Sens in Francia. Tra i risparmiatori di energia la Rai, che ha spento il 'Cavallo' in viale Mazzini a Roma e la grande torre della sede milanese. Interruttori spenti anche per la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) nelle 29 oasi e riserve e nelle sedi dell'associazione, mentre il Wwf ha richiamato a piccoli gesti quotidiani che possono far bene al Pianeta.
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12 miliardi di alberi in tutta Italia




















In Italia vi sono 12 miliardi di alberi, in numero maggiore faggi. Un polmone verde che consentirà al nostro Paese di risparmiare oltre 2 miliardi di euro di sanzioni, secondo quanto previsto dal Protocollo di Kyoto.
È quanto rivela l’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio, secondo cui la regione più verde è l’Emilia Romagna. Il censimento, realizzato negli ultimi tre anni dal Corpo forestale dello Stato (con il coordinamento scientifico del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) conta quasi 200 alberi per ogni italiano, con un valore medio di circa 1.360 ad ettaro. Tra le regioni più verdi d’Italia spicca l’Emilia Romagna che vanta la media più alta per ettaro con 1.816 alberi, seguita dall’Umbria con 1.815 e dalle Marche con 1.779, mentre le meno popolate di alberi per ettaro sono la Valle d’Aosta con 708 e la Sicilia con 760.

Un lavoro innovativo con margini di errore molto bassi, intorno all’1 per cento su scala nazionale. Dal punto di vista tecnologico sono state utilizzate apparecchiature GPS e sistemi GIS, tecnologie che si avvalgono dell’ausilio satellitare per il raggiungimento, l'individuazione e l’analisi sul campo di circa 37mila punti di rilevamento per i vari parametri. Oltre 300mila i punti inventariali esaminati e più di 400 i Forestali impegnati nella realizzazione dell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio.
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Prima Isola ad impatto zero















La Toscana diventerà un laboratorio a cielo aperto per importanti test di riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

Capraia (150 abitanti e 300 residenti) sarà la prima isola italiana a emissioni zero. A due passi dalla costa livornese, è stata scelta nel programma Isole verdi per le sue condizioni morfologiche e ambientali.

Attraverso impianti solari e l’uso di biodiesel vegetale, l’isola sarà totalmente autonoma da un punto di vista energetico. Il gasolio verrà sostituito da energia solare, eolica e ricavata delle correnti marine.

Il progetto farà fronte a tutte le esigenze elettriche dell’isola anche d’estate, quando la popolazione raggiunge le 2 mila persone. In questo modo si eviterà l’equivalente di 2.200 tonnellate di CO2 l’anno.

Inoltre si pensa di far entrare nell'isola solo le auto a idrogeno. Il progetto Isole verdi affronta anche il problema dell’approvvigionamento idrico, altro aspetto critico per le isole. Con la poligenerazione, secondo Gennaro De Michele, direttore ricerca Enel, si può soddisfare il fabbisogno sia di acqua sia di idrogeno: i reflui termici derivanti dai sistemi di generazione elettrica possono essere impiegati per dissalare l’acqua marina; e parte dell’elettricità generata sarà usata per produrre idrogeno per il trasporto locale.
Il tutto nell’ambito di un programma dell’Enel sulle energie rinnovabili che prevede investimenti per 4 miliardi di euro entro il 2001. Gli interventi interesseranno fra l’altro le Eolie e probabilmente altre isole toscane come Giannutri e Montecristo.

Guarda al futuro anche la Marina militare italiana.
L’Accademia navale di Livorno ha firmato lo scorso ottobre un accordo con l’Enel per uno studio di fattibilità (si concluderà a primavera) sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e sulle cosiddette reti elettriche intelligenti, «smart grids».
Titolo del progetto è intatti Smart Village. Questa isola-cittadella, che conta circa 2 mila abitanti fra allievi ufficiali, insegnanti e personale civile, avrà un sistema in grado di integrare la fornitura elettrica tradizionale con quella proveniente da fonti come eolico e fotovoltaico.
Verrà sperimentato anche l’eolico di nuova concezione per ridurre l’impatto ambientale: non più le grandi eliche ma tubi verticali dotati di palette. Eolico e fotovoltaico non saranno però in grado di fornire tutta l’energia necessaria a una struttura che assorbe 750 kW e ha consumi annui di 10 gigaW.
È quindi prevista l’installazione di un sistema di trigenerazione alimentato da metano, fotovoltaico (che a sua volta alimenterà un elettrolizzatore per produrre idrogeno) e celle a combustibile. Queste ultime con il compito di immettere energia elettrica nel circuito solo quando necessario.

Fonte: Panorama
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Fedeli tartarughe
















Una ricerca dell'Universita' di Exeter, in Inghilterra, dimostra che, dopo aver deposto le uova, le tartarughe marine viaggiano per centinaia di chilometri per tornare sempre nelle stesse zone di approvvigionamento alimentare.
Sono stati tracciati gli spostamenti di venti tartarughe verdi (Chelonia mydas), catturate sulle spiaggie di Cipro e dotate di trasmittenti satellitari. Dopo monitoraggi ininterrotti di cinque anni, si e' constatato il sistematico ritorno nelle stesse aree di partenza.
Questo comportamento probabilmente e' legato ad una forte territorialita' della specie.
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Consulta del Mare









Il presidente della Regione Veneto ha insediato a Venezia la Consulta del Mare organismo permanente di consultazione per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazione di zone di tutela di biologia marina.
Avra' il compito di contribuire a definire le scelte programmatiche regionali e le azioni da intraprendere per l'istituzione di zone di tutela biologica e la diversificazione, valorizzazione e riconversione delle imprese di pesca verso la molluschicoltura, la maricoltura e per lo sviluppo del turismo marittimo.
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I delfini hanno paura dell'uomo




E' apparsa oggi su tutti i giornali una notizia che prima o poi mi aspettavo di leggere e cioe' che ora i delfini temono l'uomo e non si avvicinano piu'.

Lo sostiene l'Icram che cita tra le cause oltre agli stermini, il degrado dell’habitat: nuovi porti, traffico marittimo in aumento, eliche e rischi di collisione, spadare, inquinamento industriale, acustico e chimico, composti che si depositano nei loro grassi corporei abbassandone le difese immunitarie.
Per studiare strategie di tutela, urge un censimento organico che fornisca gli attuali numeri della popolazione, sostiene ancora l'Icram.

Le contraddizioni esistono anche nei Paesi più avanzati; «sulla Gold Coast australiana sorge un parco a tema pieno di cetacei sofferenti in cattività — segnala Ilaria Ferri, direttore scientifico degli Animalisti Italiani —. Mentre da noi un decreto del 2001 vieta il nuoto in vasca con i tursiopi e i programmi di terapia assistita, responsabili pure di incidenti e malattie. In tutti gli spettacoli acquatici l’addestramento avviene attraverso la fame: lontani dal gruppo e sottoposti a dura deprivazione alimentare, i cetacei muoiono, oppure si piegano alla mano dell’uomo. Sono prelevati in natura o nei fiordi giapponesi subito prima della mattanza: vengono scelti i più piccoli e spaventati, facili da sottomettere».

Vi invito intanto a firmare la petizione per fermarne lo sterminio se vogliamo ancora avere nei nostri mari queste splendide creature.
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Il gioco dei delfini




I delfini sono degli animali stupendi e il video che vi presento mostra i loro giochi sott'acqua. Queste immagini subacquee sono state registrate in un delfinario (purtroppo!) di Orlando (Usa) e riprendono due giovani delfini, Sofia e Calypso, che soffiando creano dei cerchi di aria che poi infilzano con il loro muso.
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