
La Toscana diventerà un laboratorio a cielo aperto per importanti test di riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Capraia (150 abitanti e 300 residenti) sarà la prima isola italiana a emissioni zero. A due passi dalla costa livornese, è stata scelta nel programma Isole verdi per le sue condizioni morfologiche e ambientali.
Attraverso impianti solari e l’uso di biodiesel vegetale, l’isola sarà totalmente autonoma da un punto di vista energetico. Il gasolio verrà sostituito da energia solare, eolica e ricavata delle correnti marine.

Il progetto farà fronte a tutte le esigenze elettriche dell’isola anche d’estate, quando la popolazione raggiunge le 2 mila persone. In questo modo si eviterà l’equivalente di 2.200 tonnellate di CO2 l’anno.
Inoltre si pensa di far entrare nell'isola solo le auto a idrogeno. Il progetto Isole verdi affronta anche il problema dell’approvvigionamento idrico, altro aspetto critico per le isole. Con la poligenerazione, secondo Gennaro De Michele, direttore ricerca Enel, si può soddisfare il fabbisogno sia di acqua sia di idrogeno: i reflui termici derivanti dai sistemi di generazione elettrica possono essere impiegati per dissalare l’acqua marina; e parte dell’elettricità generata sarà usata per produrre idrogeno per il trasporto locale.
Il tutto nell’ambito di un programma dell’Enel sulle energie rinnovabili che prevede investimenti per 4 miliardi di euro entro il 2001. Gli interventi interesseranno fra l’altro le Eolie e probabilmente altre isole toscane come Giannutri e Montecristo.
Guarda al futuro anche la Marina militare italiana.
L’Accademia navale di Livorno ha firmato lo scorso ottobre un accordo con l’Enel per uno studio di fattibilità (si concluderà a primavera) sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e sulle cosiddette reti elettriche intelligenti, «smart grids».
Titolo del progetto è intatti Smart Village. Questa isola-cittadella, che conta circa 2 mila abitanti fra allievi ufficiali, insegnanti e personale civile, avrà un sistema in grado di integrare la fornitura elettrica tradizionale con quella proveniente da fonti come eolico e fotovoltaico.
Verrà sperimentato anche l’eolico di nuova concezione per ridurre l’impatto ambientale: non più le grandi eliche ma tubi verticali dotati di palette. Eolico e fotovoltaico non saranno però in grado di fornire tutta l’energia necessaria a una struttura che assorbe 750 kW e ha consumi annui di 10 gigaW.
È quindi prevista l’installazione di un sistema di trigenerazione alimentato da metano, fotovoltaico (che a sua volta alimenterà un elettrolizzatore per produrre idrogeno) e celle a combustibile. Queste ultime con il compito di immettere energia elettrica nel circuito solo quando necessario.
Fonte: Panorama
1 commenti:
sarebbe bello se facessero così anche in sardegna!
Posta un commento