
Una cifra enorme con rischi gravi per i delicati equilibri dell'ecosistema e per il ciclo naturale, con danni economici stimati in 250 milioni di euro.
Il disastro interessa tutta l'Europa, con una perdita tra il 30% e il 50% del patrimonio di api; ed è ancora più grave negli Stati Uniti, con punte anche del 60-70% in alcune aree per il fenomeno da spopolamento definito Ccd (Colony collapse disorder). L'allarme è emerso nel corso del workshop organizzato dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e i servizi tecnici (Apat).
Tra le ragioni dell'alto tasso di mortalità fra le api ci sono sicuramente le condizioni igienico-sanitarie degli alveari, i cambiamenti climatici e di conseguenza la disponibilità e qualità del pascolo e dell'acqua, l'insalubrità del territorio. Non si può quindi dare la colpa a un'unica causa scatenante, anche se gli esperti sono concordi nell'attribuire forti responsabilità all'inquinamento da fitofarmaci, a quello elettromagnetico e a una recrudescenza delle infezioni da virus e della varroa, malattia causata da un acaro che attacca sia la covata che l'ape adulta.
Ma il clima non è da sottovalutare: un suo andamento irregolare può interrompere il flusso normale di nutrienti che sono necessari alle api per la loro crescita e sviluppo, indebolendo le difese dell'alveare; occorre quindi essere pronti a intervenire con idonee integrazioni alimentari che sostituiscano il nettare e il polline raccolti dalle api.
L'insufficiente impollinazione delle piante ha conseguenze più ampie, portando ad una drastica riduzione del raccolto; a rischio sono diverse varietà di frutta e verdura, persino la carne: "prodotti come mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e colza - avverte Coldiretti - dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme, come l'erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento".
0 commenti:
Posta un commento