
Non si tratta più soltanto di qualche pannello solare sui tetti (che pure dovrebbero essere molti di più). Il solare termodinamico a concentrazione utilizza collettori parabolici lineari e configura delle vere e proprie «centrali» elettriche, ma ovviamente pulite e senza emissioni. Da circa 20 anni sono in esercizio nove grandi impianti di questo tipo in California per una potenza elettrica complessiva di oltre 350 megawatt.
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In Europa la Spagna ha avviato dal 2004 un programma industriale per la realizzazione di una trentina di centrali per una potenza di 1.300 megawatt/ora. Ogni collettore parabolico di questi impianti è costituito da un riflettore di forma parabolica, ovvero uno specchio di vetro, in grado di concentrare i raggi solari su un tubo ricevitore nel fuoco della parabola. «La tecnologia - dice Rubbia - non è in competizione con il fotovoltaico, che e' una soluzione distribuita sul territorio, o con l'eolico.
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Questi sono invece grandi impianti capaci di accumulare energia» e di funzionare anche in condizioni meteo sfavorevoli. Tra l'altro, sottolinea Rubbia, per la costruzione di questi impianti non serve necessariamente un impegno economico da parte del governo: lo sviluppo di questa tecnologia può essere basata su un sistema di autofinanziamento da parte delle industrie.
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